Il fumetto: il valore personale e sociale
Il fumetto, è una forma di comunicazione peculiare, un linguaggio che si avvale di differenti contributi come le immagini e le espressioni testuali e onomatopeiche, e rappresenta un mondo di estrema importanza per la cultura non solo infantile e adolescenziale. Ha un’importanza strategica soprattutto durante la fase della crescita, quando lo svincolo evolutivo impone la ricerca di punti di riferimento esterni e quanto più estranei alla famiglia di origine. La maggior parte dei lettori di fumetti ha un’età compresa tra i dieci e i diciotto anni. Non manca comunque un’affezione a questo tipo di linguaggio che prosegue lungo tutta la crescita, fino a volte a non assopirsi mai.
Attraverso il fumetto si scopre e si impara ad abitare uno spazio privato, intimo, rassicurante, scelto liberamente. Per preadolescenti e adolescenti, il fumetto è un must. All’interno di questo mondo di carta possiamo cogliere aspetti che si ricollegano alle caratteristiche proprie di un’età che spesso deve porre l’adulto fuori dai propri contesti per imparare a costruire uno spazio autonomo.
Uno spazio libero, nel quale i ragazzi comunicano ed esplorano esperienze comuni da condividere tra pari: i ragazzi tra i dodici e i diciotto anni sono in cerca di amici. Il legame con l’amico del cuore e l’amicizia col gruppo dei coetanei sono dei modi di amare profondamente, di vivere nuove esperienze, emozionanti e conflittuali, che segnano i primi passi verso il mondo e che segnano l’inizio dell’esperienza di sé con l’altro non familiare. Inizia da qui, la possibilità di sperimentare nuovi rapporti, lontani e diversi da quelli conosciuti in famiglia durante la lunga fase di dipendenza infantile. Alcuni personaggi dei fumetti sono vissuti dai lettori proprio come amici, come se fossero situati in una sorta d’interazione reciproca, anche quando disegnati da autori diversi e collocati in dimensioni spaziali o temporali differenti, i lettori e le lettrici tendono a porli in relazione, a confrontarli, a costruire categorie fra i diversi eroi. Esiste una sorta di effetto alone, perdurante nel tempo. Accade, ad esempio, che le caratteristiche negative di un dato personaggio tendono a trasferirsi su altri a lui simili, ma di altre storie. Accade che, il mondo dei fumetti venga riconosciuto come un quid unitario caratterizzato da elementi comuni individuabili nella struttura tipicizzata dei caratteri: il buono e il cattivo, nella meccanica di risoluzione delle situazioni, le risorse eccezionali, i super poteri, gli scudi magici. Quando gli eroi di carta diventano tra loro amici si evidenzia la tendenza a leggere quanti più fumetti è possibile, a non perdere nessun numero delle pubblicazioni, a recuperare i numeri arretrati. Un’elevata percentuale di ragazzi può legge un numero considerevole di fumetti ogni settimana. Con l’aumentare dell’età però il comportamento si trasforma, e si osserva una stabilizzazione verso l’acquisto delle storie dell’eroe preferito.
La dimensione personale: il valore della prevedibilità
La tipizzazione e la ripetitività della storia, caratteristiche peculiari del principio di serialità di qualsiasi opera a puntante, avvicina e coinvolge il giovane lettore e ne sollecita l’identificazione con l’eroe prescelto, si istaura un rapporto di piacere e la lettura dei fumetti diventa attività prevalentemente ludica, che sollecita l’attivazione dei differenti substrati emotivi preconsci e inconsci. Lo schema interattivo è il segreto che lega il lettore attivando una serie di meccanismi di freudiana memoria. La percezione, la proiezione e l’identificazione, sono processi sollecitati in maniera massiccia e continua.
La serie di ripetizioni e variazioni, apparentemente innovative del tema fondamentale, si susseguono seguendo uno schema fisso. Ogni storia riprende da un inizio che tralascia il punto di arrivo dell’avventura precedente. Grazie alla ripetizione costante dello stesso tema si raggiunge facilmente il godimento, si attiva il circuito del piacere e si sperimenta il senso di sicurezza. Questo meccanismo, ampiamente conosciuto, caratterizza la fase di sviluppo infantile, quando i bambini chiedono di ascoltare sempre la stessa storia. All’interno di questa esperienza il bambino sperimenta la sicurezza e fa esperienza proprio del godimento come emozione che lo rilassa e al tempo stesso gli permette di elaborare, a poco a poco, le sue esperienze fantastiche ed emotive senza attivare la paura, che innescata dall’imprevisto potrebbe bloccare il processo. Tale ripetitività è costituita però da rappresentazioni mentali diverse, che con la loro molteplicità rendono la ricchezza delle sfumature emotive e sostengono lo sviluppo di capacita di elaborazione in tutta sicurezza di avvenimenti diversi. La struttura interattiva del fumetto diventa indispensabile per esprimere adeguatamente la ricchezza e l’ineffabilità della vita emotiva e razionale e per accompagnare i giovani lettori, sia donna che uomo, verso le prime esperienze emotive lontano dagli adulti di riferimento principale.
Nello schema interattivo, la prevedibilità dei personaggi costituisce una fonte di sicurezza, tanto che l’interesse si amplifica e raggiunge il livello massimo quando l’eroe dimostra il suo carattere più conosciuto e scontato: con la prevedibilità si crea la rassicurazione. I personaggi, liberi in un certo senso da ogni rischio di distruzione reale, dotati di attributi magici, di abilità molto concrete e privi d’incertezze ed inibizioni, consentono una forma di compensazione a molti problemi di adattamento emotivo che sono tipici dell’età preadolescenziale o adolescenziale. Una storia a fumetti cattura l’interesse dei giovani divertendo e incuriosendo, come le fiabe anche il fumetto attiva l’immaginazione e aiuta a sviluppare l’intelletto, a chiarire le emozioni, ad armonizzare ed esplorare le ansie e le aspirazioni, a riconoscere le difficoltà. Nel contempo l’eroe, con le sue avventure, suggerisce anche soluzioni a problemi che turbano. Il racconto fantastico o la letteratura a immagini, come il fumetto, tendono a toccare tutti gli aspetti della personalità dei giovani lettori e lettrici ricercando uno stile narrativo che non sminuisca mai la gravità delle difficoltà che possono affliggerli, anzi se ne prende cura allo scopo di promuovere lo sviluppo della fiducia in se stessi e nel futuro. I sentimenti positivi danno la forza di sviluppare la razionalità, solo la speranza nel futuro può sostenerli nelle avversità che inevitabilmente incontreranno crescendo.
La dimensione collettiva: io tra gli altri
Oltre alla dimensione personale, legata al rapporto diretto tra il lettore e il suo fumetto, gli eroi di carta possiedono anche una dimensione collettiva. Il possesso delle pubblicazioni è ritenuto motivo di prestigio, soprattutto tra i più giovani. E’ stata osservata una tendenza alla specializzazione che si traduce nella collezione di alcuni fumetti e nello scambio, secondo valutazioni di preferenza e desiderabilità largamente accettate nel gruppo. Il possesso, la raccolta e lo scambio sono aspetti molto importanti del fenomeno della diffusione dei fumetti tra i ragazzi e le ragazze, da questo ne derivano comportamenti legati al consenso collettivo e attuati secondo una serie di cerimoniali e di norme condivise. La lettura dei fumetti tende a rappresentare un mondo esclusivo, un cerchio magico straordinario che si svolge al di fuori della vita ordinaria e che richiede separazione ed isolamento fra iniziati e non iniziati, nel senso che il lettore chiede una certa aderenza a schemi di riferimento consueti, in cui gli elementi d’irrazionalità mantengono codici espressivi stereotipati.
Il fumetto è quindi anche strumento di socializzazione, nei gruppi si struttura attraverso l’adozione di espressioni del gergo fumettistico e con la riproduzione, a volte in forma drammatica, di alcuni ruoli e avventure arricchite e trasformate dalla fantasia collettiva dei partecipanti. In questo caso consente maggior legame al gruppo anche attraverso la costruzione di una realtà che parte dall’esperienza illusoria, ma si concretizza nella nascita di precisi rapporti interpersonali. Diventa strumento che serve a confermare certi valori e pseudo valori che possono essere evasivi rispetto a quelli della società adulta da cui il ragazzo e la ragazza, durante la preadolescenza e l’adolescenza dipende passivamente senza alcuna responsabilità.
Da questo bisogno di emancipazione nasce anche il continuo rinforzo della credibilità e del prestigio del mondo dei fumetti, in un periodo difficile dello sviluppo della persona, dove la ricerca di una sicurezza emotiva per espandersi è centrale, il fumetto, in alcuni casi, diventa un traghetto rassicurante. La crisi di continuità personale della fase evolutiva preadolescenziale ed adolescenziale, che abbandona il passato e si volge all’età adulta, si caratterizza per l’utilizzo da parte di giovani di meccanismi di difesa a volte disperati. Di fronte alle difficoltà di sostituire i modelli di comportamento infantile e di ricreare schemi di valori per inserirsi in una società adulta che si presenta complessa e contraddittoria, il ragazzo cerca delle mediazioni rassicuranti. L’accettazione delle norme del gruppo dei coetanei, come il partecipare all’illusione collettiva, può dare sicurezza aiutando a sentirsi partecipe. L’accettazione di un comportamento largamente condiviso, l’identificazione con i personaggi ed i simboli più diffusi, la partecipazione fantastica, individuale e collettiva, la scelta di argomenti di discussione e di azione che si svolgono secondo temi interattivi, concorrono alla costituzione ed al mantenimento di un’estesa struttura di divertimento, che è insieme sostituzione della realtà adulta e sua anticipazione simbolica, evasione regressiva dai problemi indotti dalla maturazione biopsichica e costruzione di una cultura specifica, autonoma e pregnante.
Bibliografia:
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