“La psicoterapia è un metodo di cura che non si basa su un modello teorico precostituito di funzionamento della mente e soprattutto di psicopatologia che consenta di spiegare in anticipo e avanzare previsioni sicure sui pazienti, quanto piuttosto sui concetti di specificità dell’esperienza interiore e di imprevedibilità del comportamento dei pazienti”.
Nicastro, 2022
Il libro “Psicoterapia come esperienza umana” si rivolge ai giovani psicologi e terapeuti in formazione, dando loro una breve e agile guida di piacevole lettura, un opuscolo di stampo critico, nel quale, già dal titolo, si evince l’intenzione dell’autore di distaccarsi dai manuali tradizionali troppo schematici, lunghi e noiosi. In modo breve, coinciso e semplice, Marco Nicastro enuncia una serie di concetti tratti dalla propria esperienza personale oltre che dalla propria pratica clinica.
Due citazioni tratte dalla Psicopatologia generale di Karl Jaspers e dai Seminari brasiliani di Wilfred R. Bion sono in apertura del libro. Da Karl Jaspers, Marco Nicastro riprende l’atteggiamento fenomenologia, soffermandosi sul concetto dell’intuitività secondo il quale commozione e riflessione procedono unite, in quanto la commozione induce riflessione e fornisce materiale per conoscere l’Altro. Da Bion riprende quella “parte esclusa della psicoanalisi”, quella dell’esperienza analitica che viene esclusa dalla stanza d’analisi.
L’autore cerca di delineare una concezione della psicoterapia come di un’arte difficile da insegnare e soprattutto in continua evoluzione, a partire da un atteggiamento aperto, coerente e rigoroso del terapeuta che metta sempre al centro, in tutte le fasi del processo terapeutico, il paziente e la sua unicità. Riporterò di seguito alcune frasi tratte dal libro per provare ad entrare nell’atmosfera del testo.
Marco Nicastro è uno psico-terapeuta ad orientamento psicoanalitico. Vive e lavora a Padova, dove si occupa di psico-terapia dell’adolescente, dell’adulto e della famiglia. Nel suo anti-manuale per giovani terapeuti fornisce informazioni utili, in base al suo punto di vista, riguardanti le tre fasi principali del processo terapeutico.
La prima parte del libro tratta dei colloqui di consultazione inerenti alla prima fase della terapia, i quali non devono avere come scopo principale quello di fornire una diagnosi del paziente, che è ciò ha rilevanza all’interno di un approccio medico-psichiatrico ma non per un approccio psicoterapeutico. Inizialmente, ciò che è importante instaurare, invece, è un rapporto di fiducia tra paziente e terapeuta, una sorta di alleanza terapeutica affinché, attraverso la loro collaborazione, si riesca ad effettuare una diagnosi attendibile. Inoltre il terapeuta dovrà spiegare al paziente che durante le sedute potrà scegliere se stare in silenzio, dare informazioni, fare domande… in quanto “la psicoterapia”, sostiene Nicastro, “non è un posto dove bisogna sempre parlare, sia perché il silenzio può essere utile ad ascoltare meglio la propria interiorità, sia perché il silenzio implica la libertà di non parlare. E la libertà del paziente è il valore primario che dovrebbe fondare ogni discorso psicoterapeutico”.
Nella seconda parte del suo libro viene introdotta il nucleo fondamentale del percorso terapeutico: la costruzione del rapporto autentico tra terapeuta e paziente. Nicastro sottolinea l’importanza nel definire degli obiettivi co-costruiti con il paziente attraverso un atteggiamento umile ed aperto da parte del terapeuta, favorendo l’attivazione di un elemento centrale in ogni psicoterapia, ovvero l’empatia. Partendo dall’adagio socratico ‘so di non sapere’, paziente e terapeuta dovranno mettere in discussione i propri presupposti conoscitivi per giungere insieme ad un consolidamento della loro alleanza terapeutica, creando e definendo insieme gli obiettivi terapeutici:
“Un obiettivo calato dall’alto di un sapere superiore del terapeuta rende più passivo il paziente dinnanzi al suo malessere e crea le condizioni per una dipendenza dal terapeuta e una sua idealizzazione precoce che può ben presto diventare controproducente”.
Nicastro, 2022
Rifacendosi alla metafora freudiana della terapia come di una partita a scacchi in cui si possono. prevedere solo le mosse di apertura e chiusura, ma non tutto ciò che accade nel mezzo, l’autore sostiene che la psicoterapia è proprio ciò che sta tra l’inizio e la fine di questa partita, e ciò che può emergere nel corso del suo svolgimento, la direzione che prende e gli aspetti su cui diventa importante lavorare sono imprevedibili:
“Lavorare da un punto di vista psicodinamico-esistenziale significa a mio avviso lavorare con la complessità delle dimensioni della personalità di ogni individuo, che sono sia consapevoli che inconsce, sia razionali che irrazionali, e molte volte non facilmente definibili e prevedibili”.
Nicastro, 2022
Per tale motivo, Nicastro paragona la psicoterapia ad una danza in cui il terapeuta, che conduce, deve essere sempre attento ai segnali provenienti dal paziente e modificare di conseguenza i passi da fare durante il percorso. Il lavoro più difficile da fare da parte del terapeuta sarà quello di elaborare e decodificare ciò che il paziente comunica a livello verbale e non verbale, stabilire nessi causali, legami con il passato e col futuro immaginato dal paziente, al fine di creare nuovi nessi semantici e nuove configurazioni di significato. Importante sottolineare che nessuna conoscenza acquisita, nessuno schema diagnostico, nessuna idea su come dovrebbe andare il lavoro terapeutico può soffocare l’unicità dell’esperienza in atto e del mondo interiore del paziente.
Nella parte finale del libro, l’autore dà indicazioni rispetto a quando può dirsi concluso il percorso psicoterapeutico. In particolare, Nicastro sostiene che la “guarigione” in psicoterapia non comporta una scomparsa totale dei sintomi, ma certamente una loro netta riduzione. Altri elementi da tenere in considerazione riguarda l’aumento di risorse psichiche, l’instaurazione di relazioni soddisfacenti, l’incremento delle capacità creative relative alla sublimazione e alla creatività, un aumento della fiducia nella vita e nel futuro:
“Da un punto di vista pratico ed effettivo la terapia si conclude quando il paziente decide di concluderla”.
Nicastro, 2022
Concludendo, Nicastro, in modo semplice e chiaro, tratta di concetti che costituiscono dei fari nella notte, per permettere anche ai giovani colleghi, i quali talvolta brancolano nel buio degli steccati che le varie scuole psicoterapeutiche si trovano ad erigere, di rintracciare sulla base della propria esperienza dei sentieri nei quali destreggiarsi. La lettura del libro è dunque assolutamente consigliata a chi sia interessato a un approccio fenomenologico e dinamico di questo tipo.