Siamo ormai giunti alla quattordicesima edizione del Corso Base di Psicopatologia Fenomenologica, organizzato sotto la direzione del prof Giovanni Stanghellini e del comitato scientifico formato da alcuni tra i più importanti psicopatologi italiani.
Nato dal lavoro della cosiddetta “Scuola Italiana di Psicopatologia Fenomenologica”, esso ha oggi raggiunto l’obiettivo con cui è nato: diffondere i fondamenti e alcuni dei principali aspetti della psicopatologia fenomenologica tra psichiatri, psicologi, filosofi e anche semplici curiosi.
Il successo del corso fu immediato sin dalla prima edizione. Tanti gli iscritti e i feedback positivi.
Ogni anno aspetti metodologici e psicopatologico-clinici sono stati presentati, discussi all’interno di un clima di dialogo tra i docenti e gli allievi, permettendo così una visione critica e mai esaustiva di questa vasta e densa tradizione.
Credo che il successo del Corso Base sia legato alla crescente consapevolezza dei limiti degli approcci riduzionisti del mainstream che snaturano o dimenticano l’essere umano (e anche la patologia) nella sua irriducibilità. Tale consapevolezza si arricchisce della constatazione che la psicopatologia fenomenologica, nel suo rigore metodologico, non solo, come recita il titolo del corso stesso, possa costituire una base, un fondamento per la diagnosi, la comprensione e la terapia, ma anche linfa vitale e forza propulsiva per porsi domande e interrogativi in vista di una continua ricerca, alla cui base vi è sempre l’esperienza vissuta in prima persona.
Il Corso Base, inoltre, se da un lato si apre ai non addetti ai lavori e a clinici di altri orientamenti, rappresenta anche l’occasione per clinici fenomenologicamente orientati di porsi da eterni debuttanti, a cominciare sempre da capo. Mi risuonano a tal proposito alcune parole di un articolo di Lorenzo Calvi pubblicato nel 1998 su Comprendre:
“E noi sappiamo che si comincia sempre da capo perché il patrimonio culturale si allunga, cioè si sviluppa in modo lineare, e quindi per esso basta, per così dire, una semplice addizione, mentre il patrimonio eidetico si allarga in cerchi concentrici, e si allarga, per giunta, in punti imprevedibili, per cui sollecita la ricerca di nuove forme espressive allo scopo di allargare nella stessa misura la sfera del consenso […] Ogni nuovo malato impone di ricominciare tutto da capo e quindi ogni riflessione sull’incontro in generale vuol dire non perdere ma guadagnare tempo, perché ci avvicina alla condizione di rendere possibile che ogni nuovo colloquio clinico sia un incontro e quindi un atto psicoterapeutico”.
Di seguito i riferimenti al programma per chi fosse interessato e le modalità di iscrizione:

L’iscrizione può essere richiesta compilando e inviando la relativa scheda di iscrizione a Scuola di Psicoterapia e Fenomenologica Clinica Srl c/o AIM Italy, Sede di Firenze – Via Giovanni del Pian dei Carpini, 19/21 – 50127 Firenze – email: corsobase2025@aimgroup.eu